Probabilmente è l’Italia il paese in cui si poteva scrivere questo libro. I paesi di tradizione cattolica, e tra questi in primo luogo l’Italia. La mia cara Londra, per esempio, è ancora capitale mondiale dell’arte contemporanea, ma il tema del sacro non è sentito. Un po’ per la tradizione anglicana poco interessata all’immagine religiosa, un po’ per la secolarizzazione avanzata, un po’ per la multiculturalità. In Italia, di meno in Spagna e Francia, il problema c’è. Si continuano a costruire chiese e a fare opere d’arte per esse. Una parte della gerarchia sembra ostinata nel promuovere un’arte ispirata dalla fede, ci sono perfino scuole e corsi.
Si fanno per lo più opere belle perché l’italiano ha un senso innato della bellezza. Ma non sempre. Mi sembra di capire che la presenza di un popolo cattolico attivo attorno agli ambienti di Chiesa produca pure come effetto secondario la presenza di entusiasti amateurs che offrono le loro misere opere alle parrocchie, come anche la produzione più o meno seriale di oggetti liturgici scadenti. Infine è arrivata la passione per l’icona, una tradizione che non appartiene all’occidente. Dilettante più icona uguale decadenza. O peggio, molto peggio. Ecco, in questi casi nel binomio «artista cristiano» manca il sostantivo, ovvero tutto, perché gli aggettivi da soli non significano. Parallelamente si parla e si scrive di questi temi, ma si ripetono stereotipi sul divorzio tra Chiesa e arte, che vanno avanti dai tempi di Paolo VI.
Ora arriva questo libro di una giovane studiosa che ha avuto la felice idea e la giusta tenacia di dar voce a storici, critici e artisti, tutti di riconosciuta competenza. Non tutti credenti allo stesso modo, si va dai sacerdoti agli atei, ma tutti in grado di ragionare lucidamente da una posizione autorevole. Finalmente un vero dibattito sul tema. Meglio chiamarlo «dialogo», come fa l’autrice, per la pacatezza e l’onestà con cui si svolge. Ecco i nomi. Storici e critici: Andrea Dall’Asta, Elio Franzini, Elena Pontiggia, Francesco Tedeschi, Timothy Verdon, Giuliano Zanchi. Artisti: Stefano Arienti, Giovanni Chiaramonte, Marco Cingolani, Enzo Cucchi, Davide Coltro, Michele Dolz, Nicola Evangelisti, Andrea Mastrovito, Mimmo Paladino, Rodolfo Papa, Mario Raciti, Gian Maria Tosatti, Valentino Vago.
Varie generazioni, diverse idee, ma tutti personaggi che, per studio o per pratica artistica, hanno messo le mani sul sacro. Molti altri sono artisti validissimi ma che non hanno lavorato su questo speciale genere. Che poi è molto più di un genere.
Auguri, Michela! And congratulations.
Michela Beatrice Ferri
Sacro contemporaneo. Dialoghi sull’arte
Ancora, Milano 2016, 167 pagine, 18 euro